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Le Origini

Le origini della famiglia Scaratti sono strettamente connesse allo sviluppo del territorio medolese, come molte famiglie tra le quali i Mori da Ceno, e i Coffani fanno la loro comparsa nel mantovano alla metà del ‘400, probabilmente a seguito della conquista veneta della bergamasca. Come i Mori provengono da Cene, nella val Seriana, degli Scaratti se ne trova traccia nel vicino comune di Gandino dove ricoprono la carica di notaio. 

A seguito dell’arrivo della Serenissima i ruoli di governo iniziano ad essere ricoperti dai patrizi provenienti da Venezia e molte famiglie emigrano con le loro fortune verso terre più ospitali. All’epoca Medole era terra di confine tra il marchesato dei Gonzaga e i Dogi, un territorio dove erano in vigore particolari privilegi dovuti agli Statuti Alessandrini emanati da Alessandro Gonzaga tra il 1450 e il 1456.

Forse anche l’usanza prettamente locale di chiamare i canali artificiali Seriole (Marchionale, Piubega, Gozzolina) deriva dal nome dato alle sistemazioni idrauliche del fiume Serio avvenute nel XIII sec., ancor più se si considera che la marchionale è stata scavata attorno agli anni 30 del ‘400.

Degli Scaratti a Medole abbiamo la prima traccia attorno al ‘500 con Gio Francesco proveniente da Mariana. Già i suoi figli ricoprono cariche che oggi diremmo dell’alta borghesia quali notaio e speziale, professioni che poi si tramanderanno nei vari rami che andranno sviluppandosi.

Nel secolo XVII le tracce sono frammentarie ma indicative in quanto si ritrovano membri della famiglia nella veste di Arcipreti, Speziale, Capitano, Vice Podestà, ruoli che di certo indicano una veloce ascesa di prestigio e ricchezza dei membri della famiglia.

Dopo la cacciata dei Gonzaga, verso la prima metà del 1700, Medole era un piccolo borgo di campagna, lontano dalla città, abitato delle solite famiglie: i Ceni, gli Scaratti, i Coffani, i Gatti, gli Zanucchi... vivevano amministrando i beni di famiglia che si andavano accumulando attraverso il lavoro e ancor più con doti, testamenti...

Nella loro casa di piazza Nova vivevano l’Ill.mo Sig. Pietro Antonio fu Baldassare e la moglie, nobile Matilde Olivari figlia di Angelo, di Salò. 

La situazione è cambiata da quando governano gli Austriaci, ma a Medole non deve andare così male: la Parrocchiale è stata appena innalzata e rifatta dal famoso architetto Soratini, Pietro Ceni che ha sposato Angela Scaratti ha appena costruito un grande palazzo che affaccia sulla piazza e lungo tutta la via che va fino a San Rocco, passando per la contrada delli molini, c’è un gran fermento. Più che i gran capitali c’è la voglia di far cose grandi, dimostrare di essere all’altezza.

È in questo clima che Pietro deve aver maturato l’idea di realizzare un grande edificio che affaccia sulla piazza del paese sfruttando la sua proprietà e accorpando le varie Fabbriche esistenti in un unico edificio che i Ceni, gli Zanucchi e i conti Zappaglia, vicini di casa, possano vedere.