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MEDOLE DA VEDERE sostiene

Progetto di:

Associazione Culturale

GENIUS LOCI MEDOLE-OdV 

Piazza della Vittoria, 7

Palazzo Minelli-Scaratti

46046 Medole 

C.F. 90025190209

 

Mail: geniuslocimedole@libero.it

Web: geniuslocimedole.com

Pec: geniuslocimedole@pec.it

Il Capitano Filippo Scaratti indossa in questo ritratto un abbigliamento tipico del ‘700 veneziano. 

Nella prima metà del XVIII secolo, l’abbigliamento aristocratico italiano risentiva di diverse influenze (a seconda del territorio), ma vi era una forte contaminazione delle fogge della Repubblica di Venezia. 

Come si osserva nel ritratto, il Capitano Scaratti indossa 3 capi di 

derivazione francese: la marsina, chiamata a Venezia “velada”, la 

sottomarsina detta “camisiola” e i calzoni, detti “bragoni”. La velada era una sopravveste lunga fino alle ginocchia, qui di color scuro con bottoni 

dorati; di linea aderente al busto era svasata sui fianchi, dove si apriva grazie a pieghe a soffietto (come si intravede dal dipinto). L’abbottonatura appare fitta, le tasche a patta con ricamo e le maniche ampie con larghi 

risvolti (di color rosso a riprendere la camisiola), abbottonati sopra al 

gomito.

La camisiola è questa sorta di farsetto in tessuto coordinato e ricamato; come si può intuire dal dipinto, questo capo era lungo quanto la velada e aperto davanti con collo a giro. Il dietro della camisiola (non visibile) era confezionato in tessuto meno importante e provvisto di cordelle per aderire bene al busto. Dettaglio visibile ed interessante è la camicia che fuoriesce dalla camisiola rossa: in tessuto finissimo, è arricchita ai polsi da meneghetti di pizzo (o tulle) e al collo da una cravatta (fascette da collo), che girava più volte intorno al collo.

I calzoni, non visibili, erano solitamente semiaderenti e corti al ginocchio dove si allacciavano con un cinturino. Completavano il vestiario delle calze di seta attillate, solitamente bianche e scarpe con punta quadrata e tacco alto. 

Tipica la parrucca con cui è ritratto: a calotta e imbiancata da cipria. 

Dettaglio curioso è l’oggetto scuro che trattiene sul fianco 

sinistro: probabilmente si tratta