Nella piana posta a sud di Medole, sin dalla metà del 1400, sorge in una suggestiva atmosfera l'ex convento Agostiniano della B. V. Annunciata.
Il complesso conventuale ha origine da piccolo oratorio benedettino posto al confine tra i territori di Medole e Castel Goffredo, ma assunse importanza e completezza nel corso del '500 grazie alla famiglia dei Gonzaga di Castiglione e alla devozione dei fedeli. Tra il 1467 e il 1614 vengono svolti qui 9 capitoli generali della congregazione degli Agostiniani di lombardia, a dimostrarne l’importanza. Tra i visitatori illustri al sito vi è quella di Carlo V nel 1543, che donò un messale rilegato in argento alla chiesa dell’annunciata. Tra il 1568 e il 1591 si hanno numerose visite del futuro San Luigi Gonzaga, figlio primogenito del Principe Ferrante Gonzaga di Castiglione, devotissimo all’immagine miracolosa della vergine.
Il 12 giugno del 1783 per volere di Giuseppe II venne soppresso con la successiva vendita delle proprietà.
Il complesso che si trova all’epoca ancora in una zona isolata circondata da boschi, era ormai in condizioni fatiscenti, anche se all’interno la chiesa era ancora integra. Si tratta di un tempio importante con cinque altari, molti suppellettili e una notevole quantità di opere d’arte, tra cui il gruppo statuario della Deposizione, oggi custodito all’interno della Chiesa Parrocchiale.
Nel 1808 il demanio austriaco procede alla vendita della chiesa che verrà acquistata e smantellata per recuperarne i materiali. Il complesso entra in possesso di Giuseppe Arrighi e poi in eredità alle figlie Elisabetta e Orsola, che sposerà Pietro Ceni, i cui discendenti sono gli attuali proprietari.
Nel 1851 le suddette sorelle Arrighi erigeranno in ricordo dell’antico tempio l’attuale chiesetta.
Di notevole impatto il persistere del brolo circondato con un alta muragli l’area del convento per uno sviluppo di quasi un Kilometro.
All’interno della sala del Capitolo sono visibili alcuni affreschi del 1400 raffiguranti santi e personaggi illustri della congregazione Agostiniana.
È di notevole impatto anche la rimanenza di di una porzione di chiostro in stile tardo gotico con stili affini a quelli polironiani. I capitelli dei portici sono decorati col trigramma di San Bernardino e angeli alati, la ghiera degli archi è rossa come i fusti delle colonne. In oltre sono emersi durante recenti restauri due finestroni Gotici trilobati con residui di decorazione.
Il complesso nonostante le notevoli alterazioni avvenute durante i secoli di abbandono, mantiene un notevole faschino che trasmette a chiunque lo visiti.
Oggi il complesso è privato e adibito a spazio per ricevimenti e matrimoni.